I vasi di Lee e Ming.
Questo mese, sul nostro canale YouTube nella playlist “epillole” potete trovare il video che parla di: aspettativa
Come sempre legata al mondo della fotografia.
Con questo articolo vogliamo darvi una chicca in più su questa emozione apparentemente quasi innocua.
Se parlando della noia vi abbiamo detto che in essa vi si può nascondere il seme della creatività, viceversa nell’aspettativa può nascondersi la trappola del perfezionismo.
Per farvi comprendere meglio quello che intendiamo attingiamo ad una vecchia favola cinese.
Un giorno l’imperatore si svegliò, desideroso di possedere un nuovo vaso per suoi amati fiori.
Si recò al villaggio di Lee e Ming i due mastri vasai più famosi della Cina.
L’imperatore chiese ad entrambi di creare un vaso che potesse andar bene per il suo palazzo e gli comunicò che al sorgere della nuova luna piena sarebbe tornato a visionare i vasi per poi scegliere ed acquistare quello che più gli piaceva.
Lee e Ming si strinsero la mano esclamando: “che vinca il migliore” e sgattaiolarono ognuno nel proprio laboratorio, pronti a mettere le mani sull’argilla e a lavorare a porte chiuse.
I giorni passarono e nel villaggio si poteva respirare la curiosità del cittadini nel voler vedere cosa i due artigiani avrebbero prodotto scoprendo poi chi avrebbe vinto la sfida.
Più passava il tempo e più Lee si incupiva alla ricerca della creazione del vaso perfetto.
Ogni volta che finiva di modellare un vaso lo guardava ed esclamava: “no questo non è abbastanza bello per l’imperatore, questo non è abbastanza alto per l’imperatore, questo è troppo poco capiente per l’imperatore” e così via, criticando il suo operato senza concludere nulla.
Ming aveva già ultimato diversi vasi.
La sua idea era di proporre all’imperatore non un singolo vaso, ma più vasi tra i quali poter scegliere.
Tutti fatti con passione, amore, impegno ed un pizzico di divertimento, ognuno diverso in altezza, larghezza e forma.
La luna nuova arrivò e la sfida si concluse.
L’imperatore tornò al villaggio e chiese ai due artigiani di mostrargli il loro operato.
Lee triste e rammaricato mostrò un vaso sbilenco e non ancora asciutto esclamando:
”maestà mi dispiace, ho provato a creare un vaso perfetto, ma niente, non ho trovato nessuna idea che mi soddisfacesse.”
Senza dire niente l’imperatore volse quindi lo sguardo verso la bottega di Ming, che invece esclamò: “maestà ecco i vasi che ho prodotto per voi, dato che non conosco né i gusti né i fiori che vorrebbe riporci dentro, mi è sembrata una buona idea produrre più di un vaso fra i quali poteste scegliere.
L’imperatore ringraziò con un inchino i due artigiani, poi, con un dito indicò un vaso di Ming, lo pago e se ne torno contento al suo palazzo con il nuovo vaso per i suoi fiori.
Prima di ripartire dal villaggio si girò vero Lee ed esclamò: ”Caro mastro Lee quel che io in effetti le avevo chiesto non era la perfezione, ma solo un vaso per miei fiori.”
Sappiamo cosa state pensando leggendo questa storia, povero Lee,un mese di duro lavoro per poi alla fine non produrre niente;
ma la realtà dei fatti è che spesso a molti di noi è capitato di comportarsi come Lee.
Quante volte vi siete di fossilizzati su di un idea, di chiudervi in degli schemi, di inseguire la foto perfetta?
La creatività non è perfezione, ma sperimentazione!
Nonostante sia risaputo da tempo che la perfezione non esiste o che comunque non ne esiste una univoca, molte persone cadono nella trappola del perfezionista, analizzando, facendo piani, dando credito a infondate convinzioni interne, per poi bloccarsi e non arrivare a niente.
L’arte è prima di tutto espressione del proprio mondo interiore e la creazione dovrebbe essere un processo volto come già abbiamo detto alla sperimentazione, andando per tentativi ed errori, magari anche divertendosi.
Questa è l’arte!
Tutto il resto sono solo pensieri bloccanti e che non ci servono.
Buona sperimentazione!
Il team di epistole fotografiche.